Apicoltura Cazzola - InTaberna
RISTORANTI E PRODUTTORI LOCALI

Apicoltura Cazzola: il miele di famiglia

Nella provincia settentrionale di Bologna, nei pressi di Malalbergo, sorge una piccola frazione che forse qualcuno conosce per i suoi asparagi verdi IGP: sto parlando di Altedo. È proprio in queste campagne che i fratelli Cazzola iniziarono la loro avventura di apicoltori, con soli tre alveari. Oggi a distanza di anni, gli alveari sono diventati più di 200 e il loro motto è “non modificare ciò che la natura ha già prodotto in maniera perfetta”.
 
Ed è proprio Pier Paolo  che ci racconta come quelle prime arnie si sono trasformate in un’azienda apistica.
 
“ Tutto è iniziato nei primi anni ottanta quando si sono verificate due importanti situazioni. Iscritto alla facoltà di Agraria, pensando un domani di gestire l’azienda agricola familiare, frequentavo tra gli altri, il corso di Apicoltura c/o l’istituto di Apicoltura, col quale ho collaborato esternamente per molti anni. Sono rimasto da subito affascinato dal mondo delle api, e da lì ho deciso di acquistare tre alveari per mettere in pratica ciò che avevo appreso, e per aiutare l’impollinazione del frutteto aziendale. Da quel momento il mio attaccamento e il mio interesse per questo piccolo insetto sono cresciuti in maniera esponenziale così come l’azienda, anche confortato dai risultati lusinghieri che ottenevo anno dopo anno dagli amici prima e dai clienti poi. E anche adesso, dopo tanti anni, il periodo per me più lungo sono i mesi invernali, perché non posso assaporare la quotidiana presenza di questo incredibile e affascinante impollinatore.” 
 
Il credo aziendale si sviluppa a partire dal rispetto della biodiversità che il territorio ci offre, valorizzandone le varietà. L’Italia è un giardino, e consente di produrre mieli talmente diversi da nord a sud che nessuno si immagina. La produzione del miele si concreta sulla mono flora, ovvero la singola fioritura, per andare a dare luce ad ogni specifica sfumatura di aroma. 
 
Non solo, i fratelli Cazzola sono specializzati in “nomadismo”: durante l’anno, infatti, le arnie vengono spostate in base alla localizzazione delle fioriture. Si capisce che un ruolo fondamentale viene ricoperto dalle condizioni atmosferiche, per questo il loro miele può variare a seconda dell’annata.
Sono presenti anche arnie stanziali, che producono i mieli di tiglio, di coriandolo, d’erba medica, di girasole, di millefiori e il miele in favo.
 
L’estrazione del miele dall’alveare avviene centrifugandolo a freddo, quindi senza subire sbalzo di temperatura o estratto con processi che potrebbero alterarne la composizione naturale. Dopo la decantazione nei maturatori, che dura alcuni giorni, il miele viene invasettato
 
Il miele in natura è perfetto. Ogni azione può solo modificarlo diminuendone la sua purezza. A seconda della differente origine botanica, il miele inizia ad intorbidirsi e tende a cristallizzare. Questo processo è assolutamente naturale ed è indice di genuinità del prodotto perché non è stato né mescolato né pastorizzato. L’azienda sceglie di adottare questo processo naturale, come doveroso per la genuinità di un alimento vivo, nel rispetto delle proprietà nutritive naturali e degli enzimi presenti nel miele vergine.
 
Sono 15 le varietà di miele proposte, ma non solo. Dello stesso marchio si possono trovare svariate confetture (senza pectina) e altre specialità, come il miele in favo o i barattoli di miele e frutta secca.
 
Molti i riconoscimenti ottenuti in questi anni, soprattutto per il loro miele d’acacia: ultimo, ma non per importanza, il Top Italian Food del Gambero Rosso per l’anno 2023.