Cavallucci di Siena: un dolce medievale con tanta storia
I Cavallucci nascono nel Medioevo, probabilmente intorno al XIV-XV secolo, in una città vivace e ricca come Siena, crocevia di commerci e tradizioni. Biscotti morbidi e aromatici, erano preparati dagli speziali, gli antenati dei pasticceri, che aggiungevano spezie preziose come anice e cannella, frutta candita, noci e miele 🍯
Ma perché si chiamano Cavallucci? Si dice che fossero il ristoro perfetto per i viandanti e gli stallieri che lavoravano nelle stazioni di posta, accompagnati da un bicchiere di vino. Alcuni dicono che il nome derivi dalle decorazioni originali, simili a teste di cavallo 🐴
I cavallucci non erano solo un cibo da viaggio: durante il Natale, diventavano protagonisti delle tavole nobiliari, simbolo di festa e condivisione. Intinti nel Vin Santo, raccontano ancora oggi una storia di tradizione, viaggi e sapori antichi 🎄
Un aneddoto curioso riguarda l’abitudine di intingere i cavallucci nel vino dolce o nel Vin Santo, pratica che risale ai banchetti medievali. La consistenza leggermente asciutta del biscotto era perfetta per essere ammorbidita dal vino 🍷
Pellegrino Artusi descrive i cavallucci nella sua opera “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene” pubblicata nel 1891 🍪
La ricetta 629 ne parla come un dolce tipico della tradizione toscana, in particolare senese, che mantiene gli ingredienti fondamentali come farina, miele, noci e spezie, pur adattandoli con alcune semplificazioni rispetto alle ricette più antiche 📜
(L’immagine di copertina è stata generata dall’AI)