Sugo ai peperoni per le pastasciutte
Questo condimento per la pasta me lo ha insegnato un’amica di vecchia data, che lo aveva trovato in un ricettario cinese come accompagnamento al riso bollito. Lei lo aveva modificato a suo gusto ed io, a mia volta, ho personalizzato la ricetta, mantenendo però la base invariata.
Gli ingredienti per preparare questo sugo sono pochi ma importanti per il risultato finale. Occorrono:
- Peperoni rossi, carnosi, belli sodi e lucidi;
- Sale q.b.;
- Olio evo;
- Prezzemolo fresco tritato, in quantità;
- Robiola.
Lavare e pulire bene i peperoni, privandoli delle parti interne bianche e da tutti i semi. Tagliarli finemente così da farli cuocere più velocemente, in un wok o in una padella alta con olio evo in modo da non farli attaccare durante la cotture. Salare: io preferisco utilizzare il sale grosso, poco raffinato. Far cuocere a fiamma viva, per circa 40-50 minuti, fino a che i peperoni non saranno cotti ma interi, senza troppo liquido. Se necessario alzare la fiamma per far ritirare l’acqua di cottura in eccesso.
A questo punto, col passaverdure passare il composto rendendolo omogeneo. Utilizzando il frullatore ad immersione si rischia di mantenere delle buccine di peperone poco simpatiche al palato. Aggiungere la robiola, in modo che il composto raggiunga una sfumatura chiara dell’arancio. L’aggiunta di formaggio, oltre a ingentilire il sapore acuto del peperone, rende più cremoso il sugo che si aggrapperà meglio alla pastasciutta. Prima di servire in tavola, spolverare la pasta di prezzemolo tritato, usanza molto anni ’80 ma sempre gradevole.
A questo punto occorre fare una riflessione sul formato di pastasciutta da condire: io preferisco le tagliatelle ruvide, meglio se artigianali, o la pasta corta rigata, perché trovo che nello spaghetto e nei formati lisci questo sugo scivoli via senza attaccarsi.
Un altro punto è la questione del formaggio: la mia amica, infatti, metteva il burro. Io preferisco la robiola anche se ho sperimentato anche ricotta, stracchino e panna fresca.